L’obiettivo del Piano nazionale Transizione 4.0  (ex Industria 4.0 e Impresa 4.0), rafforzato dalla Manovra 2021 con circa 24 miliardi di Euro agganciati al Recovery plan, è favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale, rilanciando il ciclo di investimenti privati penalizzato dall’emergenza legata al COVID-19

Tutti insieme siamo chiamati a una grande sfida di responsabilità nella selezione dei progetti, che devono essere valutati nella loro capacità di rilanciare in modo strutturale la crescita e l’occupazione di questo Paese, di ricucirne le fratture territoriali e sociali, di renderlo più innovativo, più forte e più giusto. Si tratta di un’occasione unica e irripetibile, non solo per superare le conseguenze della pandemia, ma anche per migliorare e rilanciare il nostro Paese e renderlo protagonista delle sfide del futuro” dichiara il Ministro dell’economia e delle finanze Gualtieri.

La Manovra 2021 proroga fino al 31 dicembre 2022 le misure cardine del Piano Transizione 4.0.

Ecco alcune novità relative al credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, bonus ricerca e sviluppo, credito d’imposta formazione 4.0.

Beni materiali e immateriali non 4.0

L’aliquota di ammortamento viene portata al 10%, con un massimale di 2 milioni di euro per i beni materiali. 

Il credito d’imposta associato ad investimenti effettuati nel 2021 in strumenti e dispositivi tecnologici finalizzati all’implementazione del lavoro agile è del 15%, nel 2022 l’aliquota di ammortamento passa invece al 6%. 

In relazione ai beni immateriali non 4.0, è previsto un ammortamento con aliquota del 10% e un massimale di 1 milione di euro per tutto il 2021, dal 2022 e fino a giugno 2023 l’aliquota è invece del 6%.

Beni Materiali 4.0

Gli scaglioni previsti per gli investimenti in beni materiali 4.0 (indicati nell’allegato A alla legge n. 232-2016) sono rispettivamente:

  • 2,5 milioni di Euro con aliquota al 50% nel 2021 e al 40% nel 2022; 
  • dai 2,5 milioni ai 10 milioni di Euro con aliquota del 30% nel 2021, e al 20% nel 2022; 
  • dai 10 ai 20 milioni di Euro con aliquota, del 10% nel 2021 e nel 2022. 

Beni immateriali 4.0

Il credito d’imposta associato ai beni immateriali 4.0 (inclusi software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni), per l’intero biennio di proroga del piano, si eleva al 20%, con un massimale che passa da 700 mila Euro a 1 milione di Euro. L’aliquota è prevista per tutto il biennio 2021-2022.

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni immateriali 4.0 mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.

Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e Green

  • Ricerca & Sviluppo: previsto un incremento dal 12% al 20% con un massimale da 3 milioni a 4 milioni di Euro;
  • Innovazione tecnologica: previsto incremento dal 6% al 10% con un massimale da 1,5 milioni a 2 milioni di Euro;
  • Innovazione green e digitale: previsto incremento dal 10% al 15% con un massimale da 1,5 milioni a 2 milioni di Euro;
  • Design e ideazione estetica: previsto incremento dal 6% al 10% con un massimale da 1,5 milioni a 2 milioni di Euro.

Credito Formazione 4.0

Estensione del credito di imposta alle spese sostenute per la formazione dei dipendenti per il biennio 2021-2022 nella seguente misura: 

  • 50% per le piccole imprese, con un tetto massimo di 300.000 euro per azienda;
  • 40% per le medie imprese, con un tetto massimo di 250.000 euro per azienda;
  • 30% per le grandi imprese, con un tetto massimo di 250.000 euro per azienda.

La misura del credito d’imposta, rispettando il tetto massimo annuale per azienda, arriva al 60% nel caso in cui i destinatari delle attività di formazione appartengano alle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, definite dal decreto ministeriale del 17 ottobre 2017.

Soggetti Beneficiari

I nuovi crediti d’imposta spettano alle imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore di appartenenza, dalla dimensione e dal regime di determinazione del reddito, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022.

È stata prevista una proroga di sei mesi, quindi entro giugno 2023, a condizione che entro il 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato un acconto in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. 

Soggetti Esclusi

I crediti d’imposta, come riportato nella Legge di Bilancio 2021, articolo 185 (comma 2), non spettano alle imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o sottoposte ad altra procedura concorsuale o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.

Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la spettanza dell’agevolazione in esame è subordinata al rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dei lavoratori.

Le agevolazioni previste dal Piano Transizione 4.0 rappresentano una grande occasione per tutte quelle imprese che desiderano perseguire un processo di trasformazione tecnologica e digitale.

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